Trekking & Outdoor

L’escursionismo o trekking si distingue dall’alpinismo (definizione italiana di scalare montagne perché sulle Alpi avvennero le prime ardite salite, mentre nel resto del mondo si dice climbing: arrampicare), per la minore pendenza del percorso e permette di conoscere il territorio svolgendo contemporaneamente una sana e tonificante attività all’aria aperta.

Praticare l’escursionismo o trekking in tranquillità, vuol dire avere una buona preparazione psicofisica, equipaggiamento adeguato e non improvvisare. Infatti gli infortuni in montagna aumentano proprio quando non si ha una adeguata preparazione.

La parola trekking proviene dal gergo dei boeri (contadini olandesi) emigrati in Sud Africa per i quali trek significava prendere le proprie cose e andare. Nel 1883 gli inglesi ebbero numerosi scontri con i Boeri a causa della scoperta di grossi giacimenti di diamanti e il frequente ascolto di questa parola fu da loro trasformata in trekking.

L’escursionismo è sinonimo di camminata in montagna e di conquista di una vetta o comunque del punto più alto e questo è sempre una sfida per l’uomo.

Si può dire che camminare in montagna è come correre in pianura, è importante avere una buona preparazione fisica, la quale non la si ha in 10 giorni ma con un po’ più di tempo. La bellezza di questa attività fisica all’aria aperta è che non c’è nessuna sfida o record da stabilire e può essere praticata da chiunque sia in buona salute.

Inoltre, è una delle attività motorie tra le più economiche e una delle migliori attività per mantenere attivo il corpo con enormi benefici a livello cardiocircolatorio e polmonare. Diversi studi condotti in varie parti del mondo (Stati Uniti soprattutto), hanno dimostrato che l’attività fisica aerobica non competitiva praticata all’aria aperta è quella che da più benefici al nostro cervello e di conseguenza al nostro corpo, con benefici sia mentali che fisici. È una attività che permette di emozionarti molto nel raggiungere una cima, superare piccole difficoltà e vincere la fatica aumentando la propria autostima. Non è un caso che il logo che usiamo per il Nordic Walking e il trekking si chiama Emozioni in Cammino. Emozioni da condividere con il gruppo di amici con cui stai camminando oppure da sentire dentro di te perché camminare è anche un po’ meditare con la natura circostante, scoprendo posti bellissimi pieni di verde; ammirare animali come i camosci, stambecchi, volpi oppure fiori molto rari mentre respiri aria pura che ti ossigena le cellule.

EDUCAZIONE AMBIENTALE

“Processo per mezzo del quale gli individui acquisiscono consapevolezza ed attenzione verso il proprio ambiente, acquisiscono e scambiano conoscenze, valori, attitudini, esperienze, la determinazione e la motivazione che li metterà in grado di agire, individualmente o collettivamente, per risolvere i problemi attuali e futuri dell’ambiente”.

Ancora non è chiaro per tutti cos’è l’educazione ambientale (ambito dove noi viviamo).

  • ORGANIZZIAMO corsi base di escursionismo e di Educazione Ambientale

L’attrezzatura

Le principali funzioni dell’abbigliamento sono:

  • proteggere da condizioni atmosferiche avverse.
  • favorire o perlomeno non ostacolare i processi di termoregolazione del corpo.
  • garantire comodità, senza limitare i movimenti.

Un buon capo d’abbigliamento, in dipendenza ovviamente dalla sua funzione specifica, deve essenzialmente essere caratterizzato da un certo gradodi isolamento termico e da una certa capacità di traspirazione. Sono disponibili sul mercato tessuti in fibra sintetica che presentano alcuni vantaggi rispetto alle fibre naturali come cotone o lana. Tali capi di abbigliamento sono caratterizzati inoltre da maggior resistenza allo strappo e all’usura, asciugamento rapido, isolamento termico, peso specifico minore, capacità di traspirazione e impermeabiltà, protezione contro il vento.

Primo strato

Gli indumenti a contatto con la pelle devono avere la caratteristica di trasportare all’esterno il più rapidamente possibile, l’umidità e il sudore prodotti dal nostro corpo durante l’attività motoria. Capi in poliestere e polipropilene sono molto traspiranti, si asciugano rapidamente e favoriscono l’espulsione dei liquidi verso l’esterno attenuando la spiacevole sensazione di bagnato, questa funzione è ulteriormente favorita dalla vestibilità aderente dei capi. Le calze devono avere le stesse caratteristiche con in più una buona proprietà termica e una struttura differenziata a seconda dell’utilizzo della calza (per es. le calze da sci hanno rinforzi e preformature differenti rispetto a quelle per escursionismo). E’ sconsigliabile in tutte le stagioni utilizzare indumenti in cotone.

Secondo strato

Le caratteristiche sono identiche ai capi del primo strato con l’aggiunta di una maggiore capacità termica per la protezione dal freddo. Per un utilizzo ottimale bisogna sceglierne in modo opportuno il tipo in quanto sul mercato ne esistono di parecchie fatture con pesi e vestibilità molto diverse uno dall’altro. E’ di utilizzo pratico l’abbinamento di più secondi strati.

Terzo strato

Il terzo strato è composto da capo in pile o altro materiale più o meno pesante, meglio se con zip totale per una maggiore comodità di utilizzo.

Quarto strato

L’ideale è che sia in tessuto impermeabile e traspirante, meglio se dotato di cappuccio  non asportabile e integrato nel colletto; le cuciture dovrebbero essere termosaldate per evitare la penetrazione dell’acqua. La giacca a vento è l’ultimo strato verso l’esterno, quello che viene chiamato comunemente “guscio”; se in possesso della caratteristica di antivento (windstopper) o abbinato ad un capo che lo è, ci permette di affrontera anche le condizioni meteorologiche più avverse. E’ importante che tale capo non sia ingombrante per essere riposto agevolmente nello zaino e, una volta indossato, non ostacoli i vari movimenti.

Pantaloni, sovrapantaloni e ghette

I pantaloni consigliati sono anch’essi costruiti in fibre sintetiche ed hanno le stesse caratteristiche indicate per i capi precedentemente descritti, hanno peso diverso a seconda dell’utilizzo stagionale e normalmente hanno un taglio ergonomico che favorisce il movimento e si adattano alla forma della gamba; alcuni modelli sono dotati di ghette integrate. L’utilizzo dei soprapantaloni va valutato a seconda del tipo di attività che si svolge e del pantalone che si indossa, devono essere impermeabili e antivento pur consentendo una certa traspirazione. Per esempio quelli in nylon sono impermeabili, ma non traspiranti (effetto sauna) mentre sono molto più efficienti dal punti di vista della traspirazione quelli in Goretex o fibre similari.

Guanti

Ne esistono di molti tipi e forme ma il guanto perfetto per ora non esiste. Ad esempio uno impermeabile e traspirante a cinque dita risulta più pratico nell’utilizzo che non uno a muffola, che presenta il vantaggio di essere più caldo. Nella pratica del W. N.W. l’utilizzo della mano in apri-chiudi favorisce il riscaldamento della stessa, inoltre un guanto eccessivamente ingombrante può creare impaccio nell’inserimento nel lacciolo; è consigliabile orientarsi su guanti in commercio venduti per lo sci di fondo.

Copricapo

Un buon copricapo deve proteggere adeguatamente dal freddo e dal vento ed essere abbastanza ampio da poter coprire nuca, fronte e orecchie. Può essere in lana, in tessuto sintetico o in pile. Come via alternativa in situazioni intermedie, possono essere utilizzate delle bandane o berretti leggeri.

Zaino

La capacità di uno zaino è misurata in litri: per l’attività del W.N.W. è sufficiente uno zaino da 15 a 25 litri, a seconda del tipo di uscita (qualche ora, con sosta per il pranzo, oppure semplice uscita di un paio d’ore). Nella scelta dello zaino bisogna considerare che sia robusto, comodo, che non crei sbilanciamenti e che sia semplice da utilizzare. Molto importante che lo schienale sia proporzionato alla struttura di chi lo indossa; gli spallacci devono poter essere regolati sulle proprie misure e devono essere imbottiti; importantissima la fascia in vita che se chiusa correttamente (deve appoggiare sulle anche) permette di scaricare gran parte del peso dalle spalle al bacino. E’ utile dotare lo zaino di un involucro chiamato copri zaino da utilizzare in caso di pioggia o neve; in alcuni modelli questo è già incorporato, altrimenti deve essere acquistato a parte. Alcune piccole cose che è sempre opportuno avere nello zaino durante le uscite invernali:

  • Thermos con bevande calde tipo the o caffè
  • Crema solare di alto grado protettivo, specialmente per le giornate soleggiate.
  • Burro cacao per le labbra.

Occhiali

L’importanza di questo essenziale elemento dell’equipaggiameno è spesso sottovalutata. All’aumentare della quota, l’irradiazione solare cresce progressivamente e ne consegue un considerevole aumento della radiazione UV (ultravioletta.) Neve e ghiaccio presentano elevata diffusione e riflessione, questo accresce ulteriormente il livello medio della radiazione cui è sottoposto l’occhio umano esponendolo eccessivamente a raggi con elevato contenuto UV che possono causare dei danni anche permanenti. Generalmente ci si accorge della prolungata esposizione al sole e dei conseguenti danni subiti solo dopo parecchie ore e all’insorgere dei primi sintomi. E’ quindi indispensabile ricorrere sempre all’utilizzo degli occhiali da sole, che devono assolutamente essere di qualità e adatti all’uso in montagna, garantendo efficiente assorbimento della radiazione UV. Il loro grado e livello di protezione è classificato da 1 (minimo) a 4 (massimo); non è consigliabile scendere sotto il livello 3 . Da considerare anche la forma dell’occhiale in quanto dovrebbe garantire la protezione laterale.

Bastoncini

Il bastoncino deve presentare le stesse caratteristiche di leggerezza, bilanciamento ed ergonomia di quello per la pratica estiva; un accorgimento consigliato in aggiunta può essere la presenza sul puntale della predisposizione per l’applicazione delle rondelle, che potrebbero risultare utili nelle uscite sulla  neve.